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Residency 40 - Mattia Cason

DIALOGHI / RESIDENZE DELLE ARTI PERFORMATIVE A VILLA MANIN

Residenza 40
Villa Manin, Spazio Residenze
16 – 30 novembre 2020
MATTIA CASON
“Οι συν Αλεξανδρος” (I soldati di Alessandro)
Tutoraggio per giovani danzatori e performer


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ph_Daniele Fona

Equipe in Residenza
Mattia Cason
, tutor, coreografo e danzatore, ideatore del progetto
Alessandro Conte, drammaturgo e danzatore
Alessandra Carolina Valentini
, danzatrice
Irene Ferrara, danzatrice

La Residenza si fonda su un Progetto, intitolato “Οι συν Αλεξανδρος (I soldati di Alessandro), “un’indagine antropologica tradotta (e tradita) in una coreografia”, ideata dal coreografo e danzatore Mattia Cason.
A partire dal concept del progetto, Cason dà vita ad un’azione di tutoraggio che coinvolge 3 giovani danzatori in formazione e attivi sul territorio regionale.
Il tutoraggio ha una valenza di esperienza di ricerca su alcuni possibili percorsi coreografici e multimediali, stimolati dal progetto stesso.

Οι συν Αλεξανδρος (I soldati di Alessandro) e parte d’un progetto più ampio iniziato circa cinque anni fa, il cui intento e portare un punto di vista artistico e culturale a sostegno di un’idea di un’Europa promotrice di politiche migratorie inclusive. Chiunque cerchi rifugio dalla guerra, dalle persecuzioni, dalla fame, deve essere benvenuto. Questo non solo per ragioni umanitarie ma anche perché la maggior parte delle persone che cercano rifugio in Europa provengono da paesi il cui contributo alla civiltà europea è stato fondamentale e accoglierli e il modo migliore per capire meglio noi stessi, il nostro passato e soprattutto la necessità d’un destino comune. Per avvalorare questa tesi ho studiato quei paesi che la tradizione vuole culla della civiltà europea, ovvero Israele/Palestina e Grecia, attraverso una duplice lente di osservazione: quella dell’indagine antropologica sulla presente situazione di precarietà dei richiedenti asilo africani e asiatici nei moderni stati nazionali di Israele e Grecia, e quella della ricerca storica sui determinanti influssi afroasiatici nello sviluppo delle antiche civiltà qui sviluppatesi, ovvero la canaanita/israelitica e la greca. L’idea e quella di presentare i rifugiati africani e asiatici oggi rinchiusi nei campi profughi greci come i soldati di Alessandro di ritorno dopo migliaia di anni dalle sue campagne afroasiatiche.
In scena ciò viene narrato con due mezzi di comunicazione: il corpo danzante e l’immagine proiettata. Il corpo porta avanti la linea drammatica dell’“exodus”, dell’avventura di Alessandro in Africa e Asia, il video le contrappone invece quella del “nostos”, del ritorno dei soldati in una patria che pare non volerli più”. — Mattia Cason

Mattia Cason è un danzatore, attore e performer. Appassionato di danza, geografia, lingue semitiche e di Unione europea, ha fatto studi universitari in Antropologia e si è diplomato in arte drammatica. Dal 2012 si è trasferito in Israele dove studia danza e dal 2015 lavora con le compagnie di danza Fresco e Inbal e con coreografi indipendenti, tra cui Michael Getman, Mor Shani and Maya Yogel. Nel 2020 debutta in Mileva di Ksenija Martinovic, prodotto da CSS. Attualmente lavora per la compagnia di danza slovena En Knap a Lubiana.

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