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A Dialoghi Residenze delle arti performative a Villa Manin, la compagnia teatrale toscana Sotterraneo esplora l’infosfera 

L’estate performativa di Dialoghi continua con la sedicesima Residenza delle arti performative a Villa Manin.
Dopo la performance partecipativa Think much. Cry much dell’artista libanese Rima Najdi che ha creato un ambiente emotivo per settanta spettatori coinvolgendoli in un’azione artistica nello spazio antistante alla Villa che poneva interrogativi diretti sulla nostra posizione etica nei confronti delle migrazioni e dei popoli profughi, della condizione di illegalità dei corpi che attraversano i confini e sulla responsabilità individuale, ora è tempo di Sotterraneo. La compagnia teatrale toscana sviluppa durante la Residenza artistica nella Villa di Passariano – dal 11 al 30 luglio - Overload, un progetto che accoglie la sfida di riprodurre a teatro i meccanismi dell'Infosfera, ovvero la globalità dello spazio dell’informazione, dell’augmented reality e delle loro “controindicazioni” nel presente.

Inserita ne calendario di Villa Manin Estate, venerdì 28 luglio ore 19 lo Spazio Residenze apre le porte al pubblico per la restituzione della ricerca performativa finora svolta per Overload. La Residenza aperta è  per un numero limitato di 50 spettatori e la prenotazione è vivamente consigliata (scrivere a residenzevillamanin@cssudine.it  o chiamre t.0432 504765).

L'attualizzazione di questi aspetti, sviluppati nel mondo contemporaneo, è la sfida della ricerca della compagnia, realizzata nel corso della residenza friulana per il progetto ideato e curato da CSS Teatro stabile di innovazione del FVG e ERPaC Ente Regionale per il Patrimonio Culturale con il contributo del MiBACT-Ministero dei beni e delle attività e del turismo e della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia.

Nel tentativo di creare un ipertesto live, Sotterraneo - che a Villa Manin disloca i performer Sara Bonaventura, Claudio Cirri, Lorenza Guerrini, Daniele Pennati, Giulio Santolini e Daniele Villa, autore della compagnia - articola una drammaturgia basata sulla distrazione di massa continua, dove ogni cosa si interrompe per passare a qualcos’altro, riproducendo quel senso di confusione che caratterizza ormai la quotidianità occidentale sovraccarica di stimoli, con il rischio della riduzione della soglia d’attenzione e di continue associazioni fra cose distanti in una rincorsa quasi tossica ai contenuti.
Overload attua nel teatro le logiche dell’ augmented reality accessibile coi computer, proponendosi come un tentativo di intrattenimento bulimico e schizofrenico, con lo scopo di interrogare il senso delle accelerazioni prodotte dalle nuove tecnologie.
Un primo studio del progetto è stato presentato al Be Festival di Birmingham (UK) dove è risultato vincitore del Best of Be Festival 2016.
Sotterraneo fa, inoltre, parte del Progetto Fies Factory ed è residente presso l’Associazione Teatrale Pistoiese.